giovedì 2 febbraio 2012

2012, morto un Mondo...

Chi li amava per il loro osare, probabilmente con questo disco storcerà il naso per l'immediatezza che per la prima volta caratterizza il lavoro di una delle band più politicamente impegnate dell'ultimo decennio, Il Teatro degli Orrori. Immediatezza che solitamente gioca a sfavore di un disco che, quando ti colpisce al punto da risentirlo più volte e ripetutamente in un solo giorno, è più facile che venga a noia rispetto a un disco che cresce di ascolto in ascolto. In questo caso però parliamo di un'immediatezza che non cade nella banalità pop, ma che comunque ha la stessa efficacia. Durante l’ascolto de Il Mondo Nuovo si capisce che la band non si è certo snaturata, ma al contempo che in tutte le 16 storie messe in musica, dove Capovilla and co. parlano di un argomento così delicato ai giorni nostri come quello dell’immigrazione, sembra quasi ci sia il tentativo di far arrivare subito il messaggio, senza girarci attorno con dei testi troppo elaborati come è successo con i precedenti due lavori in studio. Il messaggio c'è, ed arriva. Per lo meno, a me è arrivato. Forte e chiaro! Una gran bella conferma che apre le danze della discografia (rilevante) Made in Italy in questo 2012.

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