lunedì 6 dicembre 2010

111

Si sposarono in estate,
traversarono le contrade
fino ai peschi nel cortile
del podere padronale.

Festeggiarono ad effetto,
si schiantarono nel letto,
poi in viaggio senza stile
sulle spiaggie del grecale.

Lei lo amava in qualche modo
e la vita si assestava così.
Lui la amava più che poco
e la vita proseguiva così.

Con rapidità volgare
presero a farsi del male
e un fanciullo assai vezzoso
venne a farne le molte spese.
Smisero di far l'amore,
smisero anche di scopare,
smisero di dormire insieme
e smisero di chiacchierare.

Lui, imbroglione di tenace infedeltà,
alle bassezze la sua lenta deriva portò.
Lei che lo attese con inquieta lealtà,
dopo tre anni un amore nuovo si trovò.
Un amore nuovo...

Non è stato difficile
raccontare questa storia
di ordinario fallimento coniugale
e non fu esattamente impossibile
accettare per me stesso
l'ipotesi dell'abiezione.
In fondo pensavo "Dovrò fare i conti
con una crescente contrizione,
passando la vita a vergognarmi
per un talento giocato davvero molto male"

Ma quale errore? Quando mi accorsi
di averla uccisa a martellate...

Quale orrore quando mi accorsi
di averla punita massacrandola
a martellate...

Quale orrore...
Ma quale orrore!
Che mostro sono...
e non so neanche farmi fuori da me!

Qualcuno ha voglia di pregare per me?!

(Cristiano Godano, Marlene Kuntz)

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