"He's in love with rock'n'roll, he's in love with gettin' stoned, he's in love with Janie Jones"
domenica 25 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
Spinning around a Ten... in 2011
Eccovi la mia personalissima lista e, badate, non classifica, dei dieci dischi che ho avuto il piacere di ascoltare più è più volte quest'anno, senza che questi siano rusciti a venirmi a noia. Li ho ascoltati al punto che loro hanno smesso di girare e ho iniziato a farlo io attorno a loro. Ascolti a rotazione, appunto. Le classifiche ho iniziato ad odiarle da un bel pezzo. Quando si parla di musica (ma non solo) cosa o ti piace o non ti piace, non c'è graduatoria che tenga!
Questi dischi mi sono piaciuti. E basta.










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giovedì 22 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
C'è chi è nato per star zitto, c'è chi è nato per subire.
Agli Zen Circus ci arrivi, se ci arrivi, più o meno per tre motivi:
- sei Pisano e li segui dagli albori, quando suonavano alla festa delle medie e ti vanti di conoscere tutti i loro testi in iglese a memoria;
- sei un fanatico o comunque informato quando si parla di movimento indie italiano e quindi, per un motivo o per un altro, ci hai sbattuto il muso per forza di cose;
- ti sei imbattuto poco tempo fa nel loro precedente CD nel tuo negozio di fiducia e ti ha incuriosito il titolo tanto da non resistere e comprarlo.
In ogni caso non ci arrivi grazie ai canali mediatici, non se li caga nessuno. Ma se ci arrivi... be', se ci arrivi ne rimani folgorato. La band ha un sound molto asciutto e basico e dei testi che solo un sordo-scemo non amerebbe. Cinici e carichi di ironia, ogni canzone è un'aspra critica nei confronti della società ottusa, borghese, perbenista e cattolica che contraddistingue il nostro paese. Ecco, questo era il loro disco precedente, Andate Tutti Affanculo, e fin qui ci siamo. Ora invece siamo di fronte ad un nuovo lavoro in studio, il loro settimo disco, il secondo interamente scritto, cantato e interpretato in italiano.

Insomma, un salto di qualità anche se proprio proprio salto non è.... diciamo pure che si stan facendo una bella passeggiata seguendo il naturale corso delle cose. E che cose!
Ascoltateli e, perché no, vergognatevi un pochino per non averlo fatto prima.
Solo un po'.
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sabato 10 dicembre 2011
L'oro sul soffitto.
Perché se si ha poco da dire, di solito, c'è sempre molto... molto da ascoltare.
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giovedì 8 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
Il mio tasto dolente. Uno dei tanti.
Devo ammetterlo e fare una sorta di mea culpa. Negli ultimi anni molti dei miei ascolti si sono un po' limitati al "questo lo conosco e quello che ha fatto mi è quasi sempre piaciuto, vado sul sicuro" e, come ben saprete, questo modo di ascoltare la musica ha degli effetti collaterali. Uno è quello che, in acuni casi, porta a far si che le aspettive ti si rivoltino contro come un cane incazzato, l'altro è che così facendo ti perdi quelle che sono le novità succulente del panorama musicale contemporaneo. Parliamoci chiaro, i The Black Keys non sono certo la band dell'ultimo momento, anzi. Il duo proveniente dall'Ohio, che ai più - per il binomio chitarra/voce e batteria - farà venire in mente i White Stripes, è in giro da quasi dieci anni e all'attivo ha ben otto dischi e svariati EP. Troppo preso dai miei ascolti facili facili, me li sono persi completamente. Per dieci anni, appunto. Avevo sentito parlare più che bene del loro precedente lavoro in studio (Brothers, del 2010), ma stupidamente mi son lasciato scappare l'opportunità di conoscerli già da allora.

In sitesi, con questo El Camino quello che abbiamo tra le mani è un disco di undici pezzi di ottimo rock'n'roll, con un suond decisamente 70's, che però non sa per niente di vecchio o di già sentito. Promossi e consigliatissimi.
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