Capire come chiamare questo evento è dura. Sulla carta c'è scritto SOUNDGARDEN, ma potevano tranquillamente chiamarlo "Reunion Festival" o "Never Say Never", visto e considerato il cast che andava a comporre il resto del cartellone dell'evento tenutosi il 4 Giugno scorso all'Arena Concerti Fiera di Rho. I presenti, infatti, hanno assistito alle esibizioni di almeno tre band riunitesi dopo più di una decade di inattività e che in pochi, pochissimi si sarebbero anche solo potuti immaginare di riuscire a rivedere dal vivo tanto facilmente. Figuriamoci la stessa sera sullo stesso palco! Fatta eccezione per i Triggerfinger, che essendo arrivato tardi non sono riuscito a sentire, e gli - a parer mio - inutilissimi Gaslight Anthem, gli spettatori son stati testimoni di un lungo e intensissimo amarcord anni '90, una full immersion in ricordi ed emozioni seppellite per anni. Ad assistere all'esibizione di Afghan Whigs, Refused e Soundgarden c'è un pubblico misto, ma la vecchia guardia è quasi tutta lì e si fa fatica a non distinguerla dal resto degli spettatori. Magliette scolorite dal tempo, teste bianche e signorotti di quarant'anni felici come infanti ed esaltati fin dal primo pezzo della band di Cornell& co. Ad un primo impatto, quello che colpisce lo spettatore medio (me su tutti), è che pare quasi che le band di cui sopra non abbiano mai smesso di suonare assieme in tutti questi anni ed è difficile credere che non sia così perché le tre esibizioni lasciano tutto, fuorché l'amaro in bocca. La band di Greg Dulli, in gran rispolvero, propone classici da pelle d'oca, una vera e propria scaletta da greatest hits; gli svedesi capitanati da Dennis Lyxzén, invece, fanno perdere definitivamente le articolazioni alle prime file con un set così devastante da mandare al tappeto un qualsiasi frequentatore abitudinario della scena hardcore odierna. Ottimi presupposti e un ottimo antipasto per quella che poi sarebbe stata la grande abbuffata finale.

Come già detto, la scaletta (che troverete alla fine della recensione) regalerà non poche soddisfazioni a chi è riuscito ad accaparrarsi il costoso biglietto. Fatta infatti eccezione per il primo disco, inspiegabilmente lasciato in disparte, la band estrapolerà pezzi da tutta la discografia, emozionando e, nonostante le aspettative fossero bassissime, soddisfacendo tutti fino al midollo con una gran prestazione, sia strumentale che vocale.

SETLIST:
- Searching with My Good Eye Closed
- Spoonman
- Gun
- Hounted Down
- Live to Rise
- Loud Love
- Ugly Truth
- Fell on Black Days
- Blow Up the Outside World
- My Wave
- The Day I Tried to Live
- Outshined
- Rusty Cage
- Burden in my Hand
- Superunknown
- Black Hole Sun
- 4th of July
ENCORE:
- Jesus Christ Pose
- Slaves & Bulldozers
[Grazie mille a Elena per la gentile concessione della foto!]
Ormai non ti lamenti nemmeno più di quel lager
RispondiEliminache è lo spazio concerti che è l'arena concerti fiera di rho...
:D
Il punto è che adesso è diventato sul serio vivibile. C'è un sacco di zona d'ombra, tanti posti dove star tranquilli se non si vuol stare al sole sotto il palco e cose così. Diciamo che l'organizzazione è migliorata di brutto.
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